L’usura rappresenta un problema sempre più pressante per le imprese italiane, colpite da una combinazione di difficoltà economiche, riduzione dei prestiti bancari e crescenti insolvenze. Secondo i dati della Cgia di Mestre, oltre 118.000 aziende si trovano in condizioni di rischio, un dato che riflette la vulnerabilità del tessuto imprenditoriale del Paese. In questo contesto, emergono segnali preoccupanti per le piccole e medie imprese, soprattutto nel Mezzogiorno, che non riescono a trovare risposte adeguate attraverso i canali ufficiali e si trovano esposte alle reti di usura organizzata. Questa situazione sta portando molti imprenditori a rivalutare le proprie strategie, con un numero crescente che guarda all’estero come opportunità di crescita e protezione.
Usura in Italia: 118.000 Imprese a Rischio
In Italia, circa 118.000 aziende sono attualmente esposte al rischio di usura, con un incremento di oltre 2.600 unità rispetto all’anno precedente, dopo un periodo di calo.
Questa denuncia proviene dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) e riguarda principalmente artigiani, commercianti e piccoli imprenditori che, a causa di difficoltà finanziarie, sono stati segnalati alla Centrale dei Rischi di Bankitalia, limitando così le loro possibilità di ottenere nuovi prestiti.
A livello provinciale, le aree metropolitane mostrano il maggior numero di aziende insolventi.
Al 30 giugno, Roma conduce la classifica con 10.827 imprese, seguita da Milano (6.834), Napoli (6.003), Torino (4.605) e Firenze (2.433).
In termini percentuali, Benevento ha registrato il più alto aumento di aziende in difficoltà (+17,3%), seguito da Chieti (+13,9%), Savona (+12,4%), Rieti (+11,8%) e Lecce (+11,4%).
La situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, con 39.538 aziende in sofferenza, rappresentando il 33,6% del totale.
Dal 2011, i prestiti bancari alle imprese italiane hanno subito un drastico calo.
Dalla cifra di 1.017 miliardi di euro nel 2011, si è scesi a 711,6 miliardi nel febbraio 2020.
Nonostante un incremento durante la pandemia, i prestiti sono tornati a diminuire, attestandosi a 667 miliardi a settembre di quest’anno.
In dodici anni, le imprese hanno perso 350 miliardi di prestiti, pari a una riduzione del 52,4%.
Il fenomeno dell’usura è particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, ma i proventi di queste attività illegali vengono sempre più reinvestiti nel Nord Italia.
Le indagini della Direzione Investigativa Antimafia rivelano che il denaro proveniente da crimine organizzato, come l’usura, viene frequentemente reinvestito in regioni settentrionali come Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana.
La Cgia chiede un potenziamento delle risorse per il “Fondo di prevenzione dell’usura”.
Dal 1998 al 2022, lo Stato ha erogato 711 milioni di euro a Confidi e Fondazioni, garantendo finanziamenti per oltre 2 miliardi di euro.
Nel 2022, sono stati assegnati 33,7 milioni di euro, di cui 23,6 milioni ai Confidi e 10,1 milioni alle Fondazioni.
Tuttavia, l’Ufficio studi ritiene che queste cifre debbano essere aumentate.
Per quanto riguarda il “Fondo di solidarietà”, che offre mutui senza interessi agli operatori economici che denunciano usurai, dal 2000 al 2023 sono stati stipulati 1.660 contratti, con un totale di mutui concessi che sfiora i 145 milioni di euro.
La situazione, quindi, ad oggi appare critica.
Aprire un Business a Dubai: il Paese più sicuro al mondo
Questa situazione di crisi economica e di crescente rischio di usura sta spingendo un numero sempre maggiore di imprenditori italiani a considerare il trasferimento delle loro attività all’estero.
La necessità di proteggere il proprio patrimonio e operare in un contesto finanziario più stabile e favorevole sta guidando molte di queste scelte.
Tra le destinazioni più gettonate, gli Emirati Arabi Uniti, e in particolare Dubai, emergono come il luogo ideale per avviare un business.
Investire a Dubai offre una serie di vantaggi competitivi per gli imprenditori italiani che vogliono diversificare le proprie attività o semplicemente cercare una via d’uscita dalle difficoltà incontrate nel contesto italiano.
Con un ambiente fiscale vantaggioso, regolamentazioni chiare e una burocrazia snella, Dubai si distingue come un’opzione sicura e strategica per proteggere il capitale e sviluppare nuovi mercati.
Settori come il turismo, la tecnologia e il commercio sono in forte espansione, offrendo opportunità di crescita significative.
Per molti imprenditori, Avviare un Business a Dubai non è solo una scelta tattica, ma una strategia di lungo termine per garantire stabilità e redditività.
La città, con la sua economia diversificata e in costante crescita, rappresenta una delle migliori soluzioni per chiunque desideri costruire un futuro solido, al riparo dai rischi che caratterizzano sempre più il panorama economico italiano.