Università di Roma, L’Aquila e Sydney, solo il 7% delle startup in Italia ce la fa. Per avere successo, bisogna investire a Dubai

Startup Italia

Solo il 7% delle startup italiane riesce a crescere in modo significativo dopo i primi anni. Un dato che racconta le difficoltà di fare impresa in Italia: alta pressione fiscale, burocrazia, accesso limitato ai capitali e un ecosistema ancora poco orientato alla crescita rapida. Uno studio condotto dalle Università di Roma Tor Vergata, L’Aquila e Sydney dimostra che le aziende che allocano le risorse in modo aggressivo e strategico, investendo da subito in impianti e infrastrutture, hanno maggiori probabilità di sopravvivenza e successo. Ma c’è un luogo dove questa strategia è facilitata, sostenuta e incentivata: aprire una società a Dubai significa partire avvantaggiati. Ecco perché sempre più imprenditori italiani guardano agli Emirati Arabi Uniti come piattaforma ideale per avviare e far crescere una startup.

Startup in Italia: tra sogni e sopravvivenza

Secondo i dati Eurostat e Movimprese, tra il 2022 e il 2024 in Italia sono nate circa 950 mila imprese, ma ne sono cessate oltre 820 mila.

Una su dieci non supera il primo anno, e solo una piccola parte (il 7%) riesce a generare una crescita significativa nei primi 3-5 anni.

Le startup italiane spesso faticano a causa di vincoli strutturali:

  • costi elevati;
  • lungaggini burocratiche;
  • accesso difficile al credito.

Le politiche di sostegno, pur esistenti, non sempre riescono a fare la differenza. In questo contesto, emergono modelli internazionali più dinamici e favorevoli, come quello di Dubai.

Investire subito è la chiave del successo

Le startup che investono da subito in asset strategici, come impianti, tecnologie e macchinari, hanno una probabilità molto più alta di crescere e attrarre investimenti.

Avere una struttura solida fin dall’inizio aumenta credibilità, efficienza e visibilità sul mercato.

Tuttavia, in Italia questo tipo di approccio è spesso ostacolato da costi elevati e carenza di incentivi.

Al contrario, fare impresa a Dubai permette di adottare sin da subito una strategia di crescita rapida, con costi operativi ridotti e un ambiente imprenditoriale estremamente favorevole.

Perché Dubai è il nuovo hub dell’innovazione

Dubai è oggi uno dei principali centri globali per l’innovazione e l’imprenditoria.

Con una fiscalità vantaggiosa, infrastrutture all’avanguardia, fondi pubblici e privati dedicati alle startup, e un sistema burocratico snello, rappresenta il luogo ideale per chi vuole aprire una società a Dubai e lanciare un business con visione internazionale.

Le zone franche, come Dubai Silicon Oasis o DMCC, offrono pacchetti competitivi e supporto continuo per le imprese straniere.

Inoltre, la posizione strategica tra Europa, Asia e Africa rende Dubai una porta d’accesso naturale a mercati emergenti e capitali globali.

Un ecosistema che premia l’audacia

Le politiche economiche di Dubai incoraggiano l’allocazione aggressiva del capitale: investire in asset materiali e digitali è reso possibile da una combinazione di incentivi, accesso al credito agevolato e partnership pubblico-private.

A differenza del modello italiano, dove le startup spesso si autocensurano per paura di rischi e costi, a Dubai il rischio è premiato.

Non a caso, molte startup europee e italiane si stanno rilocalizzando o stanno aprendo branch operative negli Emirati.

Fare impresa a Dubai oggi significa costruire sulle basi di un sistema progettato per far crescere velocemente le aziende.

Italia vs Dubai: due modelli a confronto

Mentre in Italia si discute ancora su come semplificare l’accesso agli incentivi e ridurre la pressione fiscale, a Dubai i processi sono digitalizzati, le licenze vengono rilasciate in pochi giorni, e gli imprenditori possono concentrarsi sul business e non sulla burocrazia.

Inoltre, Dubai punta fortemente sull’innovazione, sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione, con piani di sviluppo a lungo termine e una visione chiara: diventare la capitale globale delle startup entro il 2030.

Questo approccio fa la differenza per chi vuole scalare rapidamente il proprio modello di business.

Il futuro delle startup parla arabo

Se in Italia solo il 7% delle startup ce la fa, è chiaro che occorre guardare altrove per massimizzare le possibilità di successo imprenditoriale.

Dubai rappresenta oggi la scelta strategica per chi vuole fare impresa con coraggio e visione globale.

Un ecosistema orientato al futuro, pronto ad accogliere innovazione e talento, con regole chiare e un supporto reale alle imprese.

Aprire una società a Dubai nel 2025 non è più una fuga, ma una scelta evolutiva.

Per chi sogna di trasformare una startup in una storia di successo, il tempo di investire è adesso.

Il posto è Dubai.

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