L’economia italiana attraversa una fase di difficoltà sempre più marcata, con la crisi italiana che si manifesta anche nel calo del reddito reale delle famiglie. Secondo l’ultimo rapporto OCSE, l’Italia si posiziona all’ultimo posto tra i Paesi del G7 per crescita del reddito familiare, confermando una situazione preoccupante per la stabilità economica delle famiglie. In questo contesto, molti italiani stanno valutando soluzioni alternative, come aprire una società a Dubai o trasferirsi a Dubai, per tutelare il proprio patrimonio e migliorare la qualità della vita.
Il declino del reddito reale e la crisi italiana
Nel quarto trimestre del 2024, il reddito reale pro capite delle famiglie italiane è diminuito dello 0,6%, a fronte di una lieve crescita del PIL reale pro capite (+0,1%).
Questo dato colloca l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi del G7 e tra i peggiori performer dell’area OCSE.
Mentre altre economie avanzate vedono crescere i redditi delle famiglie, l’Italia continua a registrare una crisi strutturale.
Questo scenario spinge sempre più famiglie e imprenditori a considerare di investire a Dubai, dove il contesto economico è più favorevole e la fiscalità più vantaggiosa.
Confronto con i Paesi OCSE e il G7
Il rapporto OCSE evidenzia come la media dei Paesi OCSE abbia registrato una crescita dello 0,5% nel reddito familiare reale, mentre l’Italia, insieme ad Australia e Germania, evidenzia dati negativi.
Francia e Canada hanno mantenuto redditi stabili, mentre Regno Unito e Stati Uniti mostrano segni di crescita grazie a sistemi di welfare più efficaci.
Questa situazione mette in luce l’arretratezza dell’economia italiana e la necessità di politiche di rilancio.
Non sorprende, quindi, che sempre più imprenditori scelgano di aprire una società a Dubai, per proteggere il patrimonio e trovare nuove opportunità di crescita.
Le cause della crisi: pressione fiscale e redditi da proprietà
Tra i principali fattori che hanno causato il calo dei redditi delle famiglie italiane, l’OCSE individua la contrazione dei redditi da proprietà e l’aumento dei contributi sociali.
Questo mix di pressione fiscale e calo degli introiti patrimoniali ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie italiane, accentuando la crisi italiana.
In questo scenario, la scelta di aprire una società a Dubai diventa strategica per gli imprenditori che vogliono proteggere i propri investimenti e ridurre l’esposizione fiscale in un contesto economico più favorevole.
L’impatto socioeconomico e la povertà crescente
Il calo del reddito reale ha provocato una perdita media di circa 150 euro annui per famiglia, con punte superiori al 2% nelle regioni del Mezzogiorno.
Questo fenomeno ha spinto oltre il 18% delle famiglie italiane sotto la soglia di povertà relativa, aggravando la crisi italiana.
Allo stesso tempo, i costi di abitazione e trasporti continuano a salire, mentre il mercato del lavoro offre poche opportunità ai giovani.
In questo contesto, sempre più famiglie italiane valutano di trasferirsi a Dubai per accedere a un migliore mercato di lavoro e un livello di tassazione più competitivo.
Dubai come soluzione per le famiglie italiane
In un contesto di crisi italiana, Dubai rappresenta una scelta strategica per chi desidera proteggere il proprio patrimonio e migliorare la qualità della vita.
Aprire una società a Dubai permette di beneficiare di un contesto fiscale favorevole e di un mercato internazionale in continua espansione.
Trasferirsi a Dubai significa accedere a un ecosistema imprenditoriale dinamico, con opportunità di crescita e una burocrazia più snella.
Per le famiglie italiane, Dubai offre un’alternativa concreta per affrontare la crisi e costruire un futuro migliore.