Memorandum Trump, l’Italia Rischia Tasse Raddoppiate per Cittadini e Imprese: gli Italiani scelgono di Vivere nel Paradiso Fiscale di Dubai

Tasse Italia

Negli ultimi anni, Dubai si è distinta come una delle destinazioni preferite dagli italiani, in particolare per imprenditori e professionisti che desiderano sfuggire alla pesante pressione fiscale in Italia. La città emiratina, grazie alle sue politiche fiscali favorevoli e a un contesto economico in forte crescita, si è affermata come un vero e proprio paradiso per chi cerca di combinare convenienza fiscale e opportunità imprenditoriali. La recente introduzione di una Corporate Tax al 9% non ha intaccato l’attrattiva di Dubai, ma ha invece rafforzato la sua reputazione come hub economico stabile e affidabile. In questo articolo esploriamo i motivi che spingono sempre più italiani a trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti e come la città stia diventando un punto di riferimento per chi cerca un ecosistema imprenditoriale dinamico e sostenibile.

Le conseguenze dell’uscita degli Stati Uniti dall’accordo OCSE sulla tassazione globale

L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo OCSE sulla tassazione globale delle multinazionali potrebbe comportare un aumento significativo delle tasse per i cittadini e le aziende europee, in particolare per quelle di Italia, Austria, Francia e Spagna.

Questo è quanto si evince dal memorandum firmato da Donald Trump, che dichiara la “nullità” dell’intesa raggiunta nel 2021, mirata a fermare la competizione al ribasso nella tassazione delle grandi corporation.

Nel documento, Trump richiede al nuovo segretario al Tesoro, Scott Bessent, di presentargli entro 60 giorni delle “opzioni per difendersi da misure fiscali discriminatorie ed extraterritoriali”.

Questa richiesta ricalca una norma dell’Internal Revenue Code del 1986, che prevede il raddoppio delle aliquote fiscali per i cittadini e le aziende di determinati Paesi stranieri.

Ritorsioni fiscali USA: impatti sull’Unione Europea e speranze di negoziato

Il memorandum suggerisce chiaramente le possibili ritorsioni che potrebbero essere adottate nei confronti dell’Unione Europea per l’applicazione della direttiva che introduce un’aliquota minima del 15% sui profitti delle multinazionali.

Inoltre, Paesi come l’Italia, che hanno implementato web tax nazionali sui giganti digitali, potrebbero essere colpiti per primi.

Le aziende statunitensi, che ora sono in contatto con la nuova amministrazione, si aspettano un trattamento differenziato.

La sezione 891 dell’Internal Revenue Code stabilisce che, se il Presidente rileva che i cittadini o le aziende statunitensi sono soggetti a tasse discriminatorie in un Paese straniero, può decidere di raddoppiare le aliquote fiscali per quell’anno e per gli anni successivi.

Tuttavia, le imposte non possono superare l’80% dell’imponibile.

L’Europa spera ancora in una possibilità di negoziato.

Il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha espresso rammarico per il contenuto del memorandum e ha sottolineato l’importanza di discutere le questioni con l’amministrazione statunitense per chiarire le richieste e presentare le proposte europee.

Perché sempre più italiani scelgono Dubai: la fuga dal fisco italiano

Negli ultimi anni, Dubai è diventata una delle destinazioni più ambite dagli italiani, in particolare da imprenditori e professionisti che cercano di sfuggire alla pressione fiscale del Bel Paese.

La fiscalità favorevole offerta dagli Emirati Arabi Uniti rappresenta un’attrazione irresistibile per chi desidera operare in un contesto economico dinamico e competitivo.

La recente introduzione della Corporate Tax al 9%, che si applica solo al reddito superiore a 375.000 AED (circa 90.000 euro), non ha scoraggiato l’interesse per Dubai, ma ha invece consolidato la sua immagine di Paese credibile e stabile agli occhi della comunità internazionale.

La tassazione limitata e ben definita rende Dubai un luogo ideale per investimenti, offrendo al contempo una maggiore protezione contro possibili accuse di elusione fiscale a livello globale.

Un ambiente imprenditoriale vantaggioso

Gli Emirati Arabi Uniti hanno saputo diversificare la loro economia, spostandosi dalla dipendenza dal petrolio verso settori come turismo, immobiliare, finanza e tecnologia.

Dubai offre un ecosistema imprenditoriale avanzato, grazie a politiche fiscali competitive che attraggono capitali e imprenditori da tutto il mondo.

Oltre alla tassazione agevolata, sono esenti dalla Corporate Tax i redditi derivanti da investimenti immobiliari personali, dividendi, plusvalenze e interessi bancari.

Questi benefici, uniti alla semplicità burocratica per costituire una società, attirano sempre più italiani che vedono negli Emirati un’opportunità unica per avviare attività redditizie senza l’opprimente carico fiscale che caratterizza il sistema italiano.

Una scelta strategica per imprenditori di qualità

La recente introduzione della Corporate Tax a Dubai ha portato a una sorta di “selezione naturale” tra gli imprenditori, eliminando figure poco trasparenti o non preparate a operare in un mercato altamente competitivo.

Come evidenziato da Daniele Pescara, consulente fiscale attivo a Dubai, la nuova tassa ha favorito la presenza di imprenditori autentici e capaci, aumentando la fiducia degli investitori e la stabilità del mercato.

Gli italiani che scelgono di Investire a Dubai non lo fanno solo per risparmiare sulle tasse, ma anche per beneficiare di un sistema economico che premia la professionalità, la qualità delle iniziative e la trasparenza.

Questo contesto, unito a una visione strategica a lungo termine, fa di Dubai una destinazione ideale per chi cerca opportunità imprenditoriali solide e sostenibili.

In un contesto globale in cui la pressione fiscale continua a crescere, Dubai rappresenta una valida alternativa per chi desidera avviare o trasferire la propria attività in un ambiente fiscalmente agevolato e economicamente avanzato.

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