Rapporto Istat 2025, Italia Paese per vecchi: i giovani scelgono di vivere a Dubai

Vivere a Dubai

Il Rapporto Istat 2025 dipinge un quadro allarmante dell’economia italiana, sempre più in difficoltà sul piano demografico, sociale e produttivo. L’Italia appare come un Paese incapace di offrire prospettive concrete alle nuove generazioni, penalizzate da precarietà lavorativa, salari insufficienti e servizi pubblici al collasso. In questo contesto, sempre più giovani scelgono di cercare nuove opportunità all’estero, e una delle mete privilegiate è Dubai, dove investire e aprire una società offshore a Dubai significa entrare in un sistema economico solido e orientato al futuro.

Crisi economica e povertà diffusa: la realtà italiana

Nel 2024 la produzione industriale in Italia è scesa del 4%, segnando un altro anno negativo dopo il -2% del 2023.

La crescita del PIL è rimasta stagnante allo 0,7%, molto distante dai numeri positivi di Paesi come la Spagna e la Francia.

La crisi in Italia non riguarda solo i numeri macroeconomici, ma ha effetti concreti: quasi 6 milioni di italiani vivono in povertà assoluta, e altri 14 milioni sono a rischio povertà.

La conseguenza è un generale senso di sfiducia che spinge giovani imprenditori e professionisti a investire a Dubai, dove l’ambiente imprenditoriale è più dinamico e favorevole.

Occupazione: i giovani restano esclusi

Nonostante l’aumento dei posti di lavoro in termini assoluti, la crescita occupazionale in Italia è trainata principalmente dagli over 50.

L’80% dei nuovi impieghi riguarda questa fascia d’età, mentre i giovani restano ai margini del mercato del lavoro. L’Italia, con un tasso di inattività del 33,4%, ha il dato più alto dell’UE.

Questo spiega perché molti under 35 scelgano di emigrare e valutino l’opzione di aprire una società offshore a Dubai, attratti da un mercato del lavoro meritocratico e stimolante.

Salari reali in caduta libera

Dal 2019 al 2024 i salari reali in Italia hanno perso oltre il 10% del potere d’acquisto.

Un dato drammatico che conferma l’inefficacia dei modelli contrattuali e la scarsa tutela del lavoro. In parallelo, la produttività è stagnante e la qualità dell’occupazione peggiora.

In questo contesto, una società a Dubai offre soluzioni concrete: zero tasse sul reddito personale, stabilità normativa e un’economia in espansione attirano chi desidera costruire un futuro professionale redditizio.

Fuga dei cervelli: laureati e giovani in partenza

Il rapporto Istat evidenzia che oltre 21mila laureati tra i 25 e i 34 anni hanno lasciato l’Italia solo nell’ultimo anno.

In totale, nel 2024, sono state 191mila le persone che hanno abbandonato il Paese in cerca di migliori prospettive.

A fronte di un sistema scolastico sempre meno competitivo e con livelli di istruzione inferiori alla media europea, molti giovani scelgono di costituire società a Dubai per valorizzare le proprie competenze in un ambiente internazionale.

Sanità, ambiente e qualità della vita: un peggioramento generale

Anche il sistema sanitario italiano mostra segni di cedimento: un italiano su dieci ha rinunciato a cure mediche nel 2024 per mancanza di fondi.

Crescono i disagi psicologici e le nuove forme di dipendenza, soprattutto tra i giovani.

A questo si aggiungono gli effetti devastanti del cambiamento climatico, con l’Italia seconda in Europa per danni economici causati da eventi estremi.

In netto contrasto, l’economia di Dubai si distingue per efficienza dei servizi, qualità della vita e sicurezza, elementi che rendono l’aprire una società a Dubai una scelta sempre più strategica per chi vuole sottrarsi al declino italiano.

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