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Cgia e Università di Goteborg, la burocrazia Italiana brucia 80 miliardi di €, mentre quella emiratina è snella
La burocrazia italiana rappresenta un ostacolo significativo per le imprese, con costi stimati in 80 miliardi di euro all’anno. Al contrario, gli Emirati Arabi Uniti si distinguono per un’amministrazione pubblica snella ed efficiente, attirando sempre più imprenditori internazionali.

Cgia e Università di Goteborg, la burocrazia Italiana brucia 80 miliardi di €, mentre quella emiratina è snella
La burocrazia italiana rappresenta un ostacolo significativo per le imprese, con costi stimati in 80 miliardi di euro all’anno. Al contrario, gli Emirati Arabi Uniti si distinguono per un’amministrazione pubblica snella ed efficiente, attirando sempre più imprenditori internazionali.

OCSE, aumentano le tasse sul lavoro in Italia: a causa del cuneo fiscale, gli italiani scelgono di lavorare a Dubai
Nel 2024, l’Italia ha registrato un aumento significativo del cuneo fiscale, raggiungendo il 47,1% del costo del lavoro per un lavoratore single, secondo il rapporto “Taxing Wages” dell’OCSE. Questo incremento ha portato l’Italia al quarto posto tra i Paesi OCSE per la pressione fiscale sul lavoro, superando la media dell’organizzazione, che si attesta al 34,9%. Di fronte a questa crescente pressione fiscale, molti italiani stanno considerando opportunità lavorative all’estero, con Dubai che emerge come una destinazione privilegiata grazie alla sua politica fiscale vantaggiosa e alle numerose opportunità professionali.

Istat, Inattivi e salari bassi preoccupanti nel mondo del lavoro: gli italiani preferiscono lavorare a Dubai
Nonostante i segnali di ripresa dell’occupazione in Italia, i dati Istat evidenziano criticità persistenti: un tasso di inattività stabile al 32,9% e salari reali ancora inferiori rispetto al periodo pre-pandemia. Queste condizioni spingono molti italiani, soprattutto giovani e professionisti qualificati, a cercare opportunità lavorative all’estero, con Dubai che emerge come una delle mete più ambite.

Pnrr, I fondi nascondono i problemi dell’economia italiana, che spingono famiglie e imprese a trasferirsi a Dubai
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha rappresentato una boccata d’ossigeno per l’economia italiana, ma molti analisti denunciano che si tratti di un “doping economico” temporaneo. Sotto la superficie di miliardi in investimenti europei, persistono fragilità strutturali che spingono un numero crescente di famiglie italiane e imprenditori a cercare un futuro più stabile ed efficiente all’estero. Tra le destinazioni più ambite spicca Dubai, grazie a un sistema economico solido, fiscalmente vantaggioso e orientato alla crescita. Sempre più italiani scelgono di aprire una società a Dubai per mettere al sicuro il proprio patrimonio e costruire nuove opportunità.

Istat, Le imprese italiane sottoposte a rischi e costi: così, investire a Dubai diventa la soluzione per il business
L’Istat conferma: nel 2025 le imprese italiane sono sempre più esposte a rischi finanziari, ritardi nei pagamenti e aumento dei costi di gestione. In un contesto economico dominato da instabilità macroeconomica e liquidità compromessa, molte aziende cercano alternative per proteggere il proprio fatturato e continuare a crescere. Tra le soluzioni più efficaci? Sempre più imprenditori scelgono di aprire una società a Dubai per fare impresa in un contesto più solido, dinamico e fiscalmente vantaggioso.

eXp Italy, Valore mercato immobiliare italiano in calo, emiratino in crescita
Il 2025 si conferma un anno complesso per il settore immobiliare italiano. Secondo un’analisi condotta da eXp Italy e rilanciata da Idealista, il valore degli immobili è in calo in tutte le regioni d’Italia. Un trend che evidenzia una debolezza strutturale del mercato italiano, causata da inflazione, incertezza economica e tassi d’interesse elevati. In netto contrasto, il mercato immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, e in particolare di Dubai, continua a crescere con costanza, spinto da investimenti esteri, attrattività fiscale e grandi progetti infrastrutturali. In questo scenario divergente, aprire una società a Dubai o fare impresa a Dubai nel settore immobiliare diventa un’opportunità strategica per imprenditori e investitori italiani in cerca di mercati solidi e in espansione.

Università di Roma, L’Aquila e Sydney, solo il 7% delle startup in Italia ce la fa. Per avere successo, bisogna investire a Dubai
Solo il 7% delle startup italiane riesce a crescere in modo significativo dopo i primi anni. Un dato che racconta le difficoltà di fare impresa in Italia: alta pressione fiscale, burocrazia, accesso limitato ai capitali e un ecosistema ancora poco orientato alla crescita rapida. Uno studio condotto dalle Università di Roma Tor Vergata, L’Aquila e Sydney dimostra che le aziende che allocano le risorse in modo aggressivo e strategico, investendo da subito in impianti e infrastrutture, hanno maggiori probabilità di sopravvivenza e successo. Ma c’è un luogo dove questa strategia è facilitata, sostenuta e incentivata: aprire una società a Dubai significa partire avvantaggiati. Ecco perché sempre più imprenditori italiani guardano agli Emirati Arabi Uniti come piattaforma ideale per avviare e far crescere una startup.