Secondo l’ultimo rapporto Svimez, l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, che introduce dazi al 15%, potrebbe causare una perdita secca di oltre 103.000 posti di lavoro in Italia. Il calo stimato del PIL, pari a -0,3% (circa 6,3 miliardi di euro), e una diminuzione delle esportazioni del 14%, evidenziano la fragilità strutturale del sistema produttivo nazionale. In questo contesto, la crisi in Italia si aggrava ulteriormente, mentre le imprese e i lavoratori cercano alternative più stabili per il loro futuro economico, come lavorare a Dubai o aprire una società offshore a Dubai.
L’impatto devastante dei dazi sui settori chiave
I settori più colpiti in Italia includono l’industria farmaceutica, la meccanica e l’agroalimentare, soprattutto nel Sud del Paese.
In particolare, la Lombardia da sola potrebbe perdere fino a 26.000 posti di lavoro, mentre la Campania vedrebbe una riduzione delle esportazioni per oltre 268 milioni di euro.
Questa fragilità economica, aggravata da politiche commerciali internazionali instabili, rende sempre più evidente la necessità di diversificare gli investimenti e cercare nuove opportunità nella economia di Dubai, dinamica e in forte crescita.
Dubai: una via di fuga per imprenditori e professionisti italiani
Di fronte alla stagnazione e ai rischi crescenti in Italia, molti stanno guardando agli Emirati Arabi Uniti come destinazione strategica per rilanciare le proprie attività.
Aprire una società a Dubai significa beneficiare di una tassazione favorevole, stabilità politica ed economica, infrastrutture all’avanguardia e un mercato internazionale in piena espansione.
La società offshore a Dubai rappresenta una soluzione concreta per proteggere il patrimonio e garantire redditività anche in tempi di incertezza globale.
Inflazione in crescita: famiglie italiane sempre più sotto pressione
Oltre al calo dell’occupazione, l’introduzione dei dazi potrebbe causare un aumento dell’inflazione tra il +0,3% e il +0,5%, con un impatto stimato tra i 2,5 e i 4,2 miliardi di euro sulla spesa annua delle famiglie italiane.
Aumenti dei prezzi al consumo, pressione sui tassi di interesse e difficoltà di accesso al credito minano la tenuta sociale del Paese.
Mentre il costo della vita in Italia continua a salire, investire a Dubai permette di accedere a un’economia solida, con un’inflazione controllata e un elevato potere d’acquisto.
Il vantaggio competitivo della fiscalità a Dubai
Uno dei motivi principali per cui cresce l’interesse verso l’offshore Dubai è il regime fiscale vantaggioso.
Niente imposta sul reddito personale, flessibilità normativa e burocrazia semplificata rendono gli Emirati una delle giurisdizioni più appetibili al mondo per chi desidera ottimizzare la propria fiscalità in modo legale.
Mentre l’economia italiana affronta una fase recessiva, Dubai si consolida come hub globale per affari, finanza e innovazione.
Il futuro è oltre confine
Con più di 100.000 posti di lavoro a rischio, un PIL in contrazione e l’aumento dei prezzi al consumo, l’Italia mostra tutti i limiti di un sistema economico esposto e poco competitivo.
In questo scenario, costituire una società a Dubai diventa una scelta strategica per chi vuole tutelare il proprio futuro e rilanciare la propria attività in un contesto internazionale.
L’economia di Dubai, solida, diversificata e in continua crescita, offre oggi ciò che l’Italia non è più in grado di garantire: sicurezza economica, opportunità e benessere.


