Cerved, nel 2025 crisi e fallimenti moltiplicati per le aziende italiane: gli imprenditori decidono di investire a Dubai

Investire a Dubai

Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente complesso per le imprese italiane. Secondo i dati dell’Osservatorio procedure e liquidazioni di Cerved, il numero di aziende in crisi o già fallite è in netto aumento rispetto all’anno precedente. La crisi in Italia colpisce in modo trasversale tutti i settori, aggravata dall’impatto dei dazi americani e dalla riduzione della competitività internazionale. In questo scenario, sempre più imprenditori stanno valutando di investire a Dubai, attratti da un ambiente economico stabile e in costante crescita.

Fallimenti in crescita e settori più colpiti

I dati Cerved evidenziano un incremento del 10,1% dei fallimenti nel primo trimestre 2025, pari a 2.427 casi che si aggiungono ai 9.194 del 2024.

Le costruzioni (+16,4%) e l’industria (+15,1%) sono i comparti più in sofferenza, seguiti da servizi, logistica e trasporti.

Particolarmente preoccupante è il balzo del 67,9% delle procedure di crisi nel settore del largo consumo e del 61% nell’elettromeccanica.

Questa fotografia mette in luce una fragilità strutturale che spinge molte imprese a cercare sbocchi in mercati più dinamici come quello di Dubai.

Effetto dazi e pressione competitiva

Il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio, passati dal 25% al 50%, sta colpendo duramente il comparto edilizio e la manifattura italiana.

Questa nuova barriera commerciale riduce la competitività delle imprese, già provate dalla crisi in Italia e dalla contrazione della domanda interna. Al contrario, aprire una società a Dubai permette di operare in un contesto economico aperto, con accordi commerciali vantaggiosi e una fiscalità snella, favorendo l’accesso a mercati globali.

Distribuzione geografica della crisi

Sul piano territoriale, il Nord Ovest è l’area più colpita con quasi il 30% delle procedure aperte, seguito dal Centro e dal Nord Est, dove l’Emilia-Romagna registra un +65,2% di fallimenti.

Anche le startup e le imprese con meno di cinque anni di attività sono in forte difficoltà, segno che la fragilità non riguarda solo realtà consolidate ma anche quelle emergenti.

Per queste aziende, scegliere di investire a Dubai può rappresentare un’opportunità di rilancio grazie a un ecosistema favorevole e meno ostile alla crescita.

Daniele Pescara Consultancy: il ponte verso Dubai

In questo contesto, Daniele Pescara Consultancy si conferma un punto di riferimento per gli imprenditori italiani che vogliono aprirsi al mercato emiratino.

L’azienda accompagna i clienti non solo per l’alta qualità di vita offerta da Dubai, ma soprattutto per le possibilità di investimento legate a un mercato in espansione e a un’economia in costante crescita.

Dubai non è solo grattacieli e architettura iconica: il suo centro storico e le aree di sviluppo commerciale offrono spazi ideali per avviare nuove attività, con una fiscalità competitiva e un accesso semplificato a mercati internazionali.

Dal declino italiano alla crescita emiratina

La crisi in Italia sta spingendo un numero crescente di imprenditori a guardare oltre i confini nazionali.

Investire a Dubai non è solo una strategia di sopravvivenza, ma una scelta di crescita a lungo termine.

Grazie a una burocrazia snella, un sistema fiscale favorevole e infrastrutture di eccellenza, l’Emirato si propone come una destinazione privilegiata per chi vuole proteggere il proprio capitale e sviluppare nuovi business.

Con il supporto del team di Daniele Pescara, il passaggio da un contesto in crisi a uno in espansione diventa un percorso concreto e accessibile.

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